venerdì 24 maggio 2024

"VOLEVO FARE IL PORNO STAR" di Paolo PISANI









Dopo tanti anni di amicizia e frequentazioni credo di conoscere abbastanza Paolo PISANI per pensare che l'ultimo suo parto, il libello "VOLEVO FARE IL PORNO STAR", è nato sicuramente come un "amusement", come direbbero i francesi, ossia un "divertimento" un pò burlesco, consono con quel carattere frizzante che si ritrova.

Ma... ormai sono avvezzo a scoprire che ogni cosa che abbozza suscita inevitabilmente un interesse esteso e l' "amusement", il divertimento, sconfina spesso nel "divertissement" ovvero nell' "intrattenimento".








Anche in questo caso il fenomeno si è ripetuto puntualmente perchè quel libricino di una ventina di pagine ha coinvolto una potenza di fuoco di una portaerei.


Il primo ad esserne convinto è stato naturalmente l'editore Stefano INNOCENTI, che l'ha sempre sostenuto, pubblicando nella collana "Il Grillo Talpa"  le altre sue opere.

 





Ma un altro compagno di...  studio è subito accorso per collaborare fattivamente al fine di  cercare di rendere più serio e professionale un argomento che d'acchito sembrava piuttosto improbabile. 

E cosi l'illustre Professore Vinicio SERINO, l'antropologo mentore, lo studioso per eccellenza, si è premurato di compilare un "avviamento etimologico" piuttosto dotto (e anche spassoso) che aiutasse nella comprensione del vero significato dei termini usati, anche dei più spinti.








A dar man forte ai temerari doveva esserci un calibro da 90 che fornisse una "location" o meglio, per rispetto all'amato e indimenticato Prof. Gerardo PALERMO, una "sede" idonea per accogliere gli avventurieri che si sarebbero presentati e chi meglio di Maurizio TICCI poteva offrire un paradiso terrestre con tante meraviglie e con tante Dee (leggi Stefania e Maresa) in grado di preparare sostanziosi banchetti, (rigorosamente nella "TERZA STANZA" dopo aver visitato la SECONDA)



 







Infine, chi avrebbe potuto comunicare , in maniera fattiva, tutta la filosofia racchiusa nella mente di Paolo e condensata in poche pagine? Chi avrebbe potuto coordinare i dialoghi, gli interventi, lo spirito performante dei lettori?  

Ed ecco comparire Gabriele BALDANZI , giornalista, per mettere al servizio di Paolo e della comunità la sua esperienza e per gustare la sottile gioia di presentare alle genti un personaggio che è un depositario della memoria storica della città.






Per di più, parlando di lettori , sono stati invitate due persone che non sono soltanto "fini dicitori" ma sono veri attori capaci di interpretare i brani arricchendoli con la loro ormai acquisita sensibilità scenica vuoi per la frequentazione de "I TEATRANTI" come avviene per Nicola DRAOLI, vuoi per l'esperienza maturata nella Compagnia Teatrale "RIDI PAGLIACCIO" di cui fa parte la meravigliosa Laura SBRANA ADORNI.









Ho cercato di documentare il tutto per darvi almeno un saggio del momento vissuto e pertanto Vi invito a visionare qualche spezzone che ho postato su YOU TUBE, insieme alle foto che ho selezionato.


Esserci è stato bello perchè lo spettacolo dal vero è sempre più entusiasmante!

Grazie a tutti per il bel pomeriggio!


FILMATO 1 MAURIZIO TICCI


FILMATO 2 GABRIELE BALDANZI


FILMATO 3 VINICIO SERINO


FILMATO 4 STEFANO INNOCENTI


FILMATO 5 LAURA E NICOLA






























venerdì 10 maggio 2024

MARCELLA CARBONARO

 



Il mese di maggio, nella Galleria d'Arte "IL QUADRIVIO" di Patrizia ZUCCHERINI , è iniziato non con le rose ma con i colori.

Mi è dispiaciuto non poter essere presente il giorno dell'inaugurazione della mostra di Marcella CARBONARO ma ho rimediato nei giorni seguenti conversando a lungo con questa donna che ha trovato, nella pittura, la valvola di sfogo che le ha permesso di compensare, per quanto possibile, le contrarietà della vita e, per estensione , quelle del mondo.

Artista autodidatta , nella esposizione che perdurerà dal 1 maggio fino a domenica 12 , sarà a disposizione dei visitatori dalle ore 10 alle 11,30 e poi ancora dalle 16 alle 19,30 per illustrare e spiegare, insieme ai suoi quadri , i voli della fantasia, le emozioni e i ricordi che hanno ispirato ognuno di essi.




Io l'ho conosciuta come una donna intelligente e volitiva che, come da lei stessa ammesso, ha inteso coniugare la sua pulsione per l'arte con l'interesse per le culture del mondo.

Certo la nascita a Tunisi , da genitori siciliani, e le visite nel vicino Marocco devono aver segnato la fantasia di una bambina che ha mantenuto fissa nel tempo la suggestione dei paesaggi e soprattutto quelli orientali.

Nel seguire con lei l'ideale percorso allestito lungo le sale della galleria, si viene contagiati dalla sua curiosità, il "primus movens" che l'ha spinta e la spinge tutt'oggi a ricercare un caleidoscopio di immagini ch'ella ha voluto condensare nelle sue opere.

Dunque si dovrebbe parlare di centinaia di scene, che caratterizzano ognuna l'anima di ogni Paese.

Per questo , per ritrarre fotograficamente la mostra da inserire nel sito della Galleria, a perenne ricordo, mi sono soffermato sui particolari , che sono veri e propri gioielli . 




Quest'opera, "TUNISI", è stata protagonista di diverse mostre e ha ottenuto altrettanti riconoscimenti.




Altrettanto interessante la sua personale interpretazione del Marocco vissuto anch'esso attraverso il filo dei ricordi e trasfigurato da una miriade di particolari 




e da personaggi simbolici tra i quali fantasmagorico è il "PORTEUR D'EAU" con le sue tazzine che tintinnano e la sua sacca appesa al collo.





I viaggi della fantasia continuano là dove , da sempre, la suggestione dei colori si fà più viva e determinante : l'India 



"L'elefante sacro" è il titolo di questa tela che è indispensabile delibare da vicino perchè solo così si può gustare l'eleganza della figura femminile che sostiene sulla testa, con grazia, l'anfora ed ancora l'accostamento con quella che in realtà, risulta essere una "elefantessa", caratterizzata da ciglia allungate dal "mascara".

Non abbiamo quasi mai parlato di tecnica con Marcella, ma , in questo caso, la ricchezza del panno ricco di punti brillanti, mi ha fatto conoscere una colorazione davvero speciale e caratteristica.






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Ma le opere di Marcella trasmettono positività , contribuiscono a richiamare prepotentemente in superficie quel desiderio di serenità, di meditazione, di pace che va via via scemando nel mondo moderno.


Due quadri per me rappresentano il "must" perchè  mi hanno resuscitato atmosfere di un passato vissuto intensamente sulle orme di mio figlio in Cina.

Il suono delle campane, l'alternarsi delle nenie pronunciate dai monaci, il colore delle loro tonache, il profumo pungente degli incensi offerti dai pellegrini creavano una specie di stordimento psichico che testimoniava la sacralità del luogo.








Romantica e suggestiva è la figura dello "sciamano" ,fine intermediario tra il mondo umano e quello degli spiriti colto, in questo quadro, mentre suona uno zufolo e la musica muove delle foglie, magicamente.





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Sfogliando un'altra pagina di questo immaginario depliant , posato sul comodino del letto di Marcella , troviamo una delle mete capaci di accendere il desiderio errante della pittrice : la Provenza. 




In questa opera la suggestione supera la fantasia: lo sguardo segue il crinale dove le raccoglitrici di lavanda sono occupate in un lavoro impegnativo, ma anche gioioso.  Sembra quasi di sentire sulla pelle il calore dei raggi del sole e il profumo intenso che si sparge nell'aria.

L'accostamento dei colori è veramente coinvolgente.

Uno dei miei quadri preferiti.




L'altro quadro che ha colpito la mia immaginazione e che ritengo delicato per la semplicità del disegno e l'allegria dei colori è questa giunca thailandese.

La particolare prospettiva, dall'alto ci permette di individuare sotto il caratteristico copricapo, il soggetto che conduce l'imbarcazione. 

Dolcissima!




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Ma Marcella , nelle sue opere, presenta messaggi che i colori possono talvolta addolcire ma in alcuni casi esasperare

Il quadro che logicamente mi ha coinvolto di più

si intitola "LACRIME DI UN CUORE SPEZZATO" ed è un quadro realizzato a tema per la giornata della violenza sulla donna.




Le lacrime che scendono dall'occhio enorme , nero su fondo rosso formano una piccola pozzanghera che contiene il cuore, spezzato dal dolore.

E' stato esposto in varie mostre  e, in particolare, a Roma, a Castel Gandolfo.


Altre composizioni significative campeggiano nella parete di fondo : "Donne nel mondo" , un policromo che celebra le caratteristiche della figura femminile in India, Asia, Africa. Europa (autoritratto...) 



e "Il nostro benessere"  in cui viene evidenziata la condizione dell'infanzia in qualche modo condizionata dallo stato dei Paesi più benestanti.












Significativo è anche il dipinto "Il giardino incoronato e sospeso dove regna il Cuore"



E' senz'altro uno dei più belli e delicati , oggetto di una relazione appassionata da parte del critico Plinio PERILLI che l'ha menzionato nel depliant illustrativo: 

" I punti di forza di un'artista come Marcella Carbonaro, chiedono alla terra di parlarci del Cielo: ai corpi di onorare l'anima e poi anche alle anime estrose, doviziose, di uscire dai luoghi comuni spirituali e chiedere a tutta, ma proprio tutta l'Anima Mundi di collaborare e spendere la nostra speranza per progetti e sogni liberi e prodigiosi ,coesi di una fantasmagorica eleganza sensibile e, al contempo, l'impegno denso, accanito dei cuori..."



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L'ultimo accenno  lo voglio fare a due quadri che, per un motivo diverso, meritano di essere menzionati.


Il primo si intitola "Il pescatore" ed è , secondo me , un racconto cui Marcella ha dato eccezionale corposità e realismo mediante l'uso della sola spatola






Il secondo , che è stato eseguito dalla pittrice dopo un periodo piuttosto tormentato, è gioioso, ricco di significato ed è il segno di una nuova rinascita che lei ha concepito nell'acqua del mare.






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Concludo questa mia passeggiata ringraziando Marcella CARBONARO per la disponibilità con cui ha risposto alle mie domande , per lo spirito rasserenante con cui mi ha contagiato e per la sensibilità con cui ha affrontato e affronta i rapporti umani.

Un affettuoso saluto alla figlia MARTA ROBERTA che ho potuto conoscere durante i colloqui con la madre.

Un ringraziamento e soprattutto un augurio a Patrizia ZUCCHERINI affinché torni più pimpante di prima.