giovedì 26 maggio 2022

"E' SEMPRE E COMUNQUE AMORE!"






All'interno della Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO" di Grosseto, c'è un angolo che la titolare Patrizia ZUCCHERINI ha arricchito con opere tra le più belle della sua produzione artistica, un "salotto buono" in grado di accogliere con eleganza e con una certa solennità le parole scandite o sussurrate, sempre interpretate dal Lettore designato.




Un'atmosfera adatta dunque alla presentazione di opere letterarie  come ben sanno il giornalista Paolo PISANI e l'Editore Stefano INNOCENTI  che, ancora una volta , ne hanno approfittato per il "battesimo editoriale" dell'opera prima di una scrittrice molto particolare, la Dr.ssa Gilda TRIBOLATI.


La Dr.ssa Gilda TRIBOLATI


Il mio contributo doveva essere quello di documentare l'evento dal punto di vista fotografico per conservarne la memoria nel sito de "IL QUADRIVIO", ma questa volta ho trovato difficoltà perché l'argomento era talmente interessante e coinvolgente che mi concentravo sugli argomenti, dimenticando a volte di scattare.







Il titolo del libro "E' sempre e comunque AMORE" poteva essere fuorviante e la stessa grafica della pagina di copertina, disegnata da Chiara BACCINI con una farfalla in primo piano, rimandava a quei romanzi "rosa" sullo stile di Liala come accennato più o meno seriamente da Paolo PISANI.




Invece no!

Man mano che il moderatore presentava la figura della Dottoressa, si incominciavano a capire tante cose.

Laureata in Psicologia presso la "SAPIENZA" a Roma, ha approfondito le sue conoscenze grazie alla Specializzazione presso la Scuola di Psicoterapia autogena e Psicoterapie brevi a Padova e alla formazione in Psicologia Oncologia presso l'Istituto "Regina Elena" sempre a Roma .

Una preparazione che è stata alla base della sua attività di Psicologa e Psicoterapeuta, completata anche da una Laurea in Materie Letterarie che rende ragione della sua proprietà di comunicazione attraverso la scrittura.


Paolo PISANI con la Dottoressa e Stefano INNOCENTI

Paolo PISANI
ha ricordato che i racconti che costituiscono il libro sono il condensato di trenta anni di lavoro , durante i quali la Dottoressa , come risulta dalla prefazione , " ha incontrato persone diverse per stato sociale, per formazione culturale. per età, per potenzialità e risorse psicologiche, ma simili per la condivisione di percorsi di vita nei quali l'Amore era quasi sempre il comune denominatore."

Gli appunti presi durante gli incontri con le sue pazienti ( perchè in maggioranza di sesso femminile) sono stati alla base di una rielaborazione dei vissuti e la Dottoressa ha steso dodici racconti da cui traspaiono tutte le sfumature dell'Amore ma anche l'importanza della Psicoterapia nel superamento dei momenti bui in cui esso genera sofferenza.

Un libro che Pisani ha definito "propedeutico" perchè aiuta a comprendere i sentimenti e le difficoltà della vita e dell'Amore che , nel bene o nel male , sovrintende alla nostra esistenza.

Non a caso ha tirato fuori la citazione del Giusti che ebbe ad affermare che " se un libro non cambia la gente è un libro che non serve a niente"




Nel dare la parola all'editore Stefano INNOCENTI gli ha chiesto quale fosse il motivo che lo aveva spinto a dare la luce a questo libro e Stefano non si è fatto pregare.



L'Editore Stefano INNOCENTI con la Dr.ssa TRIBOLATI



Con la simpatia e la spontaneità che lo caratterizzano, ha subito risposto che era stato incuriosito dal fatto che l'aspetto preminente verteva sull'AMORE "sofferente", un Amore soffocato da tensioni, dolori, malesseri che è stato ben rappresentato in veste grafica da quella farfalla invischiata nella ragnatela.




Continuatore di una tradizione che vede la Casa Editrice, fondata da suo padre Mario, a difesa della memoria del territorio , egli ha inteso ancora una volta dar voce a chi , come la dottoressa Tribolati, vuole testimoniare la propria passione per il proprio lavoro che ha svolto prevalentemente in Maremma.





Quando Paolo l'ha invitata a parlare della sua opera la Dottoressa ha voluto per prima cosa, con malcelata commozione, ringraziare tutti i presenti, essendosi sentita attorniata dalle persone care, dalla famiglia alle colleghe con cui molte volte si è rapportata e dalle amiche con cui ha percorso lunghi tratti della sua vita.

Un grazie particolare anche a Stefano INNOCENTI per aver accettato di pubblicare la narrazione di dodici storie che maggiormente l'avevano coinvolta e colpita per la particolarità del caso e per l'intensità delle emozioni .

Solo ora, a distanza di tempo  , libera di far crollare quel muro rappresentato dal distacco professionale senza il quale sarebbe stata vanificata ogni terapia, ha scoperto la consapevolezza di voler elaborare quelle che sono storie di vita delle persone ma, di riflesso, segnano anche il percorso della sua vita perchè in un paio di casi, hanno valenza autobiografica. 

Come scrive lei stessa nella prefazione:

Sono racconti brevi in cui l'amore si presenta in tutte le sue molteplici sembianze: è amore coniugale, non condiviso, non vissuto in coppia ma frutto d'inganno e di ipocrisia; è amore in cui uno ama e l'altro è latitante; è amore paterno dato a piene mani , quasi sommessamente ,e che in cambio non chiede nulla, solo una carezza; è amore filiale, così forte possessivo da degenerare in patologia.

E ancora l'amore grande, sconfinato di una madre per un figlio malato, incapace di rimandarle amore; è amore tenero, indelebile di una madre per una figlia non "conosciuta".

E' sempre e comunque AMORE!







Dopo un applauso spontaneo, Paolo PISANI ha voluto concludere in bellezza invitando le persone del pubblico ad esprimere le proprie impressioni e le proprie emozioni riguardo al lavoro della dottoressa.




La Dr.ssa Simonetta CARNAZZA

Significativo l'affettuoso ringraziamento della Dr.ssa Simonetta Carnazza che ha sottolineato come Gilda abbia testimoniato con il suo libro la grande responsabilità della loro opera che non si limita al mero lavoro ma è un impegno per aiutare la persona che ti si affida  per superare i propri problemi . 

Le persone hanno bisogno di sentirsi considerate, spesso di sentirsi amate e riuscire a migliorare la loro vita è la soddisfazione più grande per lo Psicologo o il Psicoterapeuta   al di là di ogni ringraziamento formale. 

Il farlo con amore , come lo ha fatto Gilda Tribolati, da ancora più valore alla sua opera




L'intervento di MARESA

Commovente e partecipato il ringraziamento che Maresa ha voluto esternare nei confronti di "quelle persone come voi" che aiutano anche i familiari dei pazienti ad affrontare i problemi che spesso si protraggono nel tempo e creano "ombre" che a volte pesano sui rapporti familiari.



ALESSIA tra il pubblico


Simpatico l'intervento di Alessia, figlia della dottoressa che si era ripromessa di raccogliere e riordinare i famosi appunti della mamma ma è stata battuta nel tempo da questa decisione piuttosto improvvisa, maturata anche con la complicità della consuocera che è stata la prima a leggere la stesura originaria e che ha esortato Gilda a proseguire nel suo progetto.






Paolo PISANI
L'aver comunque messo a disposizione dei lettori il frutto di un'esperienza di vita così autentica è un valore aggiunto, cosi come confermato da altri partecipanti e dallo stesso PISANI che ha concluso ,come suo solito col botto, evidenziando la serietà e la modestia della dottoressa che ha atteso di aver terminato la sua attività e non ha fatto come certi personaggi che si sponsorizzano scrivendo libri durante l'esercizio professionale.






Felice di essere stato invitato a questo evento, ringrazio Paolo PISANI, Stefano INNOCENTI, l'ospite di casa Patrizia ZUCCHERINI che opera con passione e determinazione nel promuovere Arte e Cultura.



Ringraziamento particolare voglio fare alla Dottoressa Tribolati con cui condivido la riflessione finale: tutto il lavoro che è stato fatto è servito a qualcosa? quanto ho fatto per queste persone? Quanto le ho aiutate per lenire la loro sofferenza?







giovedì 19 maggio 2022

"DOMINA" di Francesca SIMONETTI

 




Patrizia Zuccherini, la titolare della Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO" , è solita allertarmi per comunicarmi la data dell'inaugurazione di ogni mostra, in modo che io possa documentarla fotograficamente per conservarne il ricordo all'interno del suo sito web.

Quando possibile, cerco di assistere anche al posizionamento delle opere vuoi per una certa curiosità nello scoprirle una per una  vuoi per godermi il laborioso travaglio di due menti che , quasi magicamente, realizzano l'alchimia di accostamenti strategici, per offrire all'attenzione del pubblico il lato più bello dell'Arte.

Quel lunedì, appunto, passando dal retro, incrociai una persona a me sconosciuta , una giovane donna vestita in maniera informale con jeans e maglioncino girocollo e un ciuffo di capelli sugli occhi. 

L'aspetto vagamente bohémienne  mi convinse quasi subito dell'autenticità del personaggio: era quella la pittrice che avrebbe esposto i suoi quadri dall'11 al 22 maggio e il suo nome era Francesca SIMONETTI.



Capii subito che si trattava di una mostra monotematica in cui il soggetto (... o l'oggetto) era la figura femminile trattata sotto diverse sfumature. 

Del resto anche il titolo "DOMINA" sembrava non lasciare alcun dubbio.

Ci demmo appuntamento al mercoledì, giorno del vernissage che avrebbe dato inizio all'esposizione.


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Gli ampi locali della galleria erano inondati di luce. 




Dopo un periodo così buio, finalmente venivo accompagnato dai raggi di un sole che mi riscaldava anche il cuore  e giocava con una miriade di colori, quasi un caleidoscopio che mi faceva girare la testa.




Francesca e Patrizia avevano fatto un buon lavoro , e dalle pareti, novelle sirene attiravano gli occhi di questo viandante.











Ero colpito ma , come al solito, mi riservai di approfondire la conoscenza dell'Artista e la contemplazione delle opere nei giorni seguenti, quando sarebbe stato più facile parlare con calma.



Nel frattempo mi dedicai soltanto a documentare l'ingresso dei visitatori, degli amici, dei colleghi che si soffermavano a congratularsi con Francesca che appariva via via sorpresa ma felice di questa sua avventura grossetana e di trovarsi intorno le persone più care.









 

















Semplice e spontaneo, un brindisi ha accumunato tutti nel sancire il successo dell'evento.








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Nei giorni successivi sono tornato da solo per esaminare , contemplare e fotografare tutte le opere.

Il colpo d'occhio era fantastico e i riflessi sugli specchi rilanciavano il sapiente uso dei colori che riempivano completamente un numero indecifrabile di tele.

Decine di corpi sinuosi parevano muoversi in contemporanea , elegantemente dressati con abiti di alta sartoria,  intrisi di sensualità e di significati reconditi.








Un ricordo lontano nel tempo si è materializzato per un istante e ha giocato con la mente di un bambino che sfogliava le figure dei cartamodelli della mamma sarta.


Ho notato che la ricchezza dei vestimenti era oggetto di una ricerca accurata e di una esecuzione certosina.

Ho ripreso a fotografare una per una quelle creazioni, cercando di puntualizzare quei particolari che potevano sfuggire ad una visione superficiale ma che erano le stigmate di una ragazza che , insieme alle increspature del gesso, sapeva inseguire il suo sogno d'Artista.






Il rimando alla scenografia non era poi campato in aria.

Parlando con lei ho potuto rendermi conto di quanto sia stato importante il passo che ha deciso di fare otto anni fa, quando, forte di esperienze di notevole spessore che l'avevano formata (dalla Laurea in Scienze politiche alla organizzazione teatrale, dal giornalismo alla promozione turistica) ha scelto di essere mentalmente "libera" di comunicare prevalentemente con la sua Arte.

Ci voleva coraggio, ci voleva un'anima sorridente.

Quando ho visto i suoi quadri, ricchi di passione, di gioia di vivere, di fantasia con quelle donne che sembrano tutte principesse, le ho chiesto scherzosamente se fossero autoritratti, perchè avevo capito che lei dipinge solo quando è allegra perchè dipingere le dà gioia e soddisfazione.



Riguardando alcuni quadri emerge la profondità del suo pensiero e la determinazione del suo carattere.

In uno rifugge l'inutilità delle parole:  pensieri come foglie al vento!

E' uno dei miei preferiti...




fo



In un'altro esalta il coraggio ad andare avanti,sospinti da un vortice celestiale.





In un altro ancora imprime i fondamentali del successo  : PAZIENZA , COSTANZA , PERSEVERANZA...





Forse l'unico accenno ad uno stato di sofferenza è legato ad una poesia di Cesare Pavese, "ESTATE" che ella trascrive direttamente sull'azzurro cupo delle tela

 



Estate
È riapparsa la donna dagli occhi socchiusi
e dal corpo raccolto, camminando per strada.
Ha guardato diritto tendendo la mano,
nell’immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell’ímmobile luce dei giorno lontano
s’è spezzato il ricordo. La donna ha rialzato
la sua semplice fronte, e lo sguardo d’allora
è riapparso. La mano si è tesa alla mano
e la stretta angosciosa era quella d’allora.
Ogni cosa ha ripreso i colori e la vita
allo sguardo raccolto, alla bocca socchiusa.
È tornata l’angoscia dei giorni lontani
quando tutta un’immobile estate improvvisa
di colori e tepori emergeva, agli sguardi
di quegli occhi sommessi. È tornata l’angoscia
che nessuna dolcezza di labbra dischiuse
può lenire. Un immobile cielo s’accoglie
freddamente, in quegli occhi.
Fra calmo il ricordo
alla luce sommessa dei tempo, era un docile
moribondo cui già la finestra s’annebbia e scompare.
Si è spezzato il ricordo. La stretta angosciosa
della mano leggera ha riacceso i colori
e l’estate e i tepori sotto il viviclo cielo.
Ma la bocca socchiusa e gli sguardi sommessi
non dan vita che a un duro inumano silenzio.



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Un discorso a parte merita la presenza della "Luna" nell'opera di Francesca Simonetti.


Per quel che ne so, da sempre la luna è associata alla donna, come simbolo della sua femminilità.

La letteratura si è sbizzarrita nell'associare le diverse fasi lunari al ciclo mensile della donna e a quello evolutivo. 

Per quanto mi riguarda non ho difficoltà a credere (e ne sono un pochino spaventato) che la potenza che influenza e regola le maree e detta i tempi per la semina e moltissime attività , possa giustificare l'energia che alberga nell'animo delle donne, delle madri ...

Sicuramente Francesca ha scelto queste sue rappresentazioni per esprimere tutte le sfumature possibili del suo stato d'animo e ha giocato con i pennelli per dimostrarci che la sua DOMINA è in grado di interagire in maniera spontanea e naturale con la sua DEA, vuoi quando danza con essa e l'accoglie quale compagna di giochi ...










... vuoi quando ne capta l'energia positiva che la trasforma in uno splendido fiore ...






vuoi quando si espone ai suoi raggi per una tintarella...








Molto bello il ritratto della fanciulla che si carica sulle spalle la sua femminilità e e si incammina verso il sole. 








Altri due quadri mi hanno colpito: uno per l'intensità della realizzazione tecnica 




e l'altro per la particolare sobrietà ed eleganza








Non c'è che dire: una mostra ben riuscita che ha offerto agli occhi dei fortunati visitatori una immagine della donna che è conscia della propria femminilità e la usa in sintonia con la natura e l'universo...

(Aggiungerei, come notazione personale:) ...  per il piacere proprio e senza necessariamente rinnegare quel principio di complementarietà che la può rendere più completa.


Io ringrazio di cuore Francesca Simonetti per avermi concesso di fotografare i suoi quadri e per la sua disponibilità al dialogo durante tutto il periodo della mostra e le auguro di togliersi le soddisfazioni che merita.



Da ultimo, come sempre , un ringraziamento a Patrizia Zuccherini per le occasioni che mi offre di conoscere artisti e nuovi personaggi.

Non è una novità, direte voi, ma finché non deciderò se sia più generosa o più pazza nella sua determinazione a sostenere e a incentivare l'Arte a Grosseto, continuerò per quanto possibile ad aiutarla in questo suo percorso.