venerdì 18 gennaio 2019

IN RICORDO DI FOSCO TARSI







Sarà capitato anche a voi di comprare il quadro di un artista sconosciuto. 
Oh, sconosciuto solo a me s'intende, perché amante improvvido di un arte che ti colpisce ... ma non sai da dove. 
La voce inizialmente suadente e poi più convincente dell'amico che me lo aveva portato in visione aveva fatto subito breccia.
Mi era bastato uno sguardo e la tentazione esercitata da quelle pennellate aveva da subito superato la mia naturale riserva ad effettuare spese che, a quel tempo, giudicavo non certo fuori luogo ma sicuramente proibitive.
Superato l'ostacolo più importante , il consenso della mia gentile signora, mi ritrovai possessore di ben due quadri del TARSI.
Per posizionarli non c'erano problemi ma avevo bisogno di allegria e quei colori così vividi e coinvolgenti dovevo averli vicini. 
Optammo per lo studio e son più di trent'anni che sono lì , a ricordarci un momento felice.





Naturalmente mi informai e, piano piano, entrai in punta di piedi nel mondo dell'arte grossetana e scoprii che l'autore dei miei due quadri era uno dei personaggi più significativi e autorevoli ed era addirittura cofondatore di quella manifestazione, la "Primavera Maremmana", che mi aveva tanto incuriosito ed impressionato nelle mie prime sortite cittadine.

Nel corso dell'ultimo decennio, grazie all'amicizia e alla collaborazione con il giornalista Paolo PISANI, ho avuto modo di conoscerlo personalmente e di ascoltare dalla sua viva voce la storia della sua vita, intensa e ricca di insegnamenti, che peraltro ha voluto condividere attraverso le sue opere e i suoi libri.









Per questo sono stato molto felice di apprendere che l'amica Patrizia ZUCCHERINI avrebbe ospitato nelle stanze della sua Galleria d'Arte "IL QUADRIVIO" un'antologia delle opere di Fosco TARSI , curata da uno dei figli del pittore, MARCO.


Marco TARSI con Patrizia ZUCCHERINI

La mostra , inaugurata il 16 gennaio 2019, resterà aperta , dalle ore 16,30 alle 19,30 fino al 27 gennaio prossimo.

Si tratta di un'occasione preziosa per vedere, tutti insieme, una selezione di quadri che, benché creati in epoche diverse, presentano tutte l'imprimatur dell'artista.








Seguendo il consueto iter , ormai consolidato, che mi permette di apprezzare i momenti importanti di un evento, mi sono presentato il giorno dell'inaugurazione munito della mia reflex per cercare di documentarli al meglio, a imperituro ricordo dell'impegno costante di Patrizia nel promuovere insieme alla Galleria anche il valore della miglior Arte.

Ad accogliermi ho trovato Marco TARSI , il figlio mezzano del pittore che già avevo avuto piacere di conoscere a "GUSTA LA NOTIZIA",  indaffarato negli ultimi preparativi. 
In particolare stava curando la ricostruzione dell'angolo di lavoro del padre, con tanto di pennelli, tubetti di colori poggiati su una tavolozza improbabile, di un cavalletto con l'ultimo quadro incompiuto e, addirittura, con la spolverina che usava per cercare di non sporcarsi. Invano.
Una suggestione forte che mi ha spinto a scattare le prime foto prima ancora di guardarmi intorno.






Del resto la cosa che mi stava a cuore in quel momento era documentare l'atmosfera dell'inaugurazione e la cordialità dei visitatori che avevano raccolto l'invito silente a ricordare il personaggio, il compagno di avventure, l'amico.

E in tanti sono venuti, intrattenendosi a parlare con Marco di quel padre che ha caratterizzato molti anni della pittura grossetana.

















Amici, pittori, esponenti delle istituzioni artistiche locali: tutti a rendere omaggio a Fosco!




E nel silenzio generale ha preso la parola Mauro PAPA, Direttore di CLARISSE  ARTE, il quale ha sottolineato l'importanza dell'uomo, la sua determinazione nel portare avanti un progetto, la Primavera Maremmana, che rappresentava l'espressione di un'arte che, a prescindere dalla qualità,"regalava sogni e creava comunità, creava cittadinanza".







Mauro PAPA , dopo aver raccontato un aneddoto personale che lo legava a Fosco Tarsi, ha ribadito che quella generazione di pittori possedeva, oltre ad uno sviluppato senso estetico, anche un fervore particolare, quello di "voler cambiare il mondo non tanto attraverso l'arte ma soprattutto attraverso l'esempio dell'avvenimento culturale".







Scultura preparativa de "IL BADILANTE" ad opera di Antonio LAZARI




PAPA ha ricordato come Fosco avesse il coraggio e la determinazione di portare avanti istanze di diverso tipo, dalla costituzione di una pinacoteca, alla promozione di monumenti , come il BADILANTE, ed era giunto anche allo sciopero della fame per difendere la "Primavera", bistrattata dall'Amministrazione Comunale.


Mauro PAPA

Una volta delineato il profilo dell'uomo, Mauro Papa ha in parte glissato sull'artista, convinto che l'arte sia soggettiva e pertanto il suo giudizio non poteva che essere  personale e, nel suo caso,  positivo , in quanto egli ha affermato di preferire la dinamica informale all'aspetto figurativo.


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IL DISCORSO DI MAURO PAPA


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Gli applausi convinti del pubblico presente hanno concluso l'intervento ed è stato quindi offerto un rinfresco in attesa del brindisi finale.








Atmosfera davvero bella con soddisfazione della gallerista Patrizia che ha intrattenuto i visitatori insieme a Marco TARSI.

Nell'occasione, tra le numerose personalità intervenute, ho avuto modo di fotografare in particolare il pittore Nilo BACHERINI che ha voluto essere presente per ricordare il vecchio amico.




Il pittore Nilo BACHERINI



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Tutto diverso il giorno successivo quando, alleggerito dall'ansia da prestazione che colpisce durante l'inaugurazione, ho potuto visionare e fotografare con tutta calma le opere del TARSI.



Non credo di essere originale se affermo che  , almeno in prima battuta, sono stati i colori ad impressionarmi: un regalo dell'Artista che era capace di esprimersi al meglio con potenti colpi di spatola  piuttosto che dosati colpi di pennello.






Tele "violate con forza" , sovraccariche di materia,  di sicuro impatto, che mi hanno coinvolto più volte nel tentativo di indovinare l'oggetto dei suoi quadri, aiutato in parte dalla consapevolezza del suo amore per la Maremma e il suo territorio.











Ho riconosciuto i simboli della vegetazione distorta, affastellata : i pini, le agavi , i cipressi 

ma anche le foglie ammucchiate di settembre. 
Ho visto accostamenti di linee come tracciate simultaneamente da una mano che impugna tutti i colori dell'arcobaleno per accarezzare le colline toscane, ricche di covoni.
Ho visto tetti rossi di case coloniche appena accennate, immerse in un mare d'erba sotto un cielo infuocato e un sole ogni volta diverso, timido, sfavillante, a volte riflesso.
E poi ancora il mare con le vele, le spiagge, le lune.






"IL GRANDE SOLE"



Parlando con Marco mi son reso conto che quelle presenti alla mostra sono solo una piccolissima parte delle opere di Fosco perché molte sono state vendute o regalate e sono la testimonianza dell'affetto di molti "amatori" che lo hanno seguito nell'arco di 50 e più anni di una vita intensa che lo ha portato anche in Inghilterra e negli Stati Uniti.



















Particolarmente significativi i ritratti in B/N che suoi padre era solito fargli  quando, uscito da scuola , lo raggiungeva in tipografia e insieme attendevano l'ora del pranzo.  Erano piccoli capolavori improvvisati, utilizzando l'inchiostro nero della tipografia e carta d'avanzo.











E' stata per me una piacevole esperienza immergermi in tutti quei colori e, nell'occasione, rileggere quanto hanno scritto di lui tutti quegli insigni critici che hanno avuto la capacità e la facoltà di recensire le sue opere.
Ho condiviso con loro, pur senza rendermene conto, molte sensazioni e riflessioni : quelle del giornalista Mauro Mancini, prima di tutti, che diede una sua logica spiegazione alla caratteristica principale della pittura del TARSI. 
Perché tutto quel colore? Forse perché ha passato tanti anni, una vita, sulle pagine bianche e nere della sua carta stampata. Per reazione.





Fosco TARSI  con Paolo PISANI

Poi, per affinità elettiva, non posso non concordare con Paolo PISANI, antropologo e critico d'arte, profondo conoscitore della città, dei suoi avvenimenti e dei personaggi che li hanno animati negli ultimi 50 anni, il quale ha avuto la fortuna di seguire da vicino tutte le attività di Fosco, unito da una profonda amicizia che lo ha portato a impreziosire anche i suoi libri e a recensire in più occasioni le sue mostre.
Proprio in una di queste occasioni (una mostra nella Galleria MODIGLIANI del 1980) ,egli ebbe a parlare di " una pittura in libertà, efficace, essenziale portata avanti con ricerca attenta, anche se di apparente sapere istintivo, con il gusto e la capacità di produrre i suoi messaggi visivi, spingendo a superficie ciò che più di profondo ed intimo avverte, creando nel contempo un piacevole dinamismo."

"Tecnicamente, poi, l'uso della spatola, irrobustisce e rende più sanguigni e passionali gli oggetti dei suoi quadri che, pur nell'apparente essenzialità del tratto, acquistano un qualcosa di maggiormente vitale, irradiato attraverso i decisi e netti toni della tavolozza".

Ringrazio Marco TARSI e suo figlio Matteo per la gentilezza e la disponibilità dimostratami in questa occasione.

Plaudo ancora una volta Patrizia ZUCCHERINI che, con tenacia e determinazione, si prodiga per ospitare, nelle sale de "IL QUADRIVIO",  non solo opere d'arte di squisita fattura ma soprattutto il ricordo di frammenti di vita vissuta in questo meraviglioso Paese.