giovedì 27 ottobre 2022

FRANCESCO MORI

 





Quando Patrizia mi ha anticipato che il prossimo Artista ad esporre  a "IL QUADRIVIO" sarebbe stato Francesco Mori, ho appreso la notizia con vero interesse perchè mi sono reso conto che avrei finalmente avuto modo di conoscere meglio un personaggio che aveva stuzzicato la mia curiosità nel recente passato.

Documentarmi su di lui per documentare al meglio le sue opere non è stato difficile: è bastato semplicemente pescare sul WEB e leggere le notizie riguardanti la sua biografia e  la sua attività di pittore, incisore, calligrafo e miniatore. 


FRANCESCO MORI



Ma ... questo evento è speciale.

Quest'evento offre un'esperienza piacevole e gratificante perchè , grazie alla sua professionalità e alla disponibilità acquisita ed affinata nel corso degli anni di preparazione prima ed insegnamento poi, è l'Artista stesso che ci accompagna nel percorso della conoscenza di questa significativa raccolta di opere.

Francesco Mori ha intitolato la sua mostra "I FRUTTI E LE RADICI" e, con la serietà e la precisione che lo contraddistingue, ha voluto explicare le motivazioni che lo hanno spinto ad effettuare questa scelta * e ha completato il tutto dando le informazioni di rito per i visitatori:

GALLERIA "IL QUADRIVIO"

GROSSETO, Via S. SONNINO 100

ORARI: lunedì-venerdì ore 16-19,30 , sabato ore 10-13  16-19,30





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Il giorno dell'inaugurazione della mostra tutto era pronto per i visitatori grazie all'eccellente lavoro organizzativo che Francesco e Patrizia avevano fatto nei due giorni precedenti.

Un flusso costante di conoscenti, parenti, amici e colleghi ha cominciato a fluire nelle vaste sale della Galleria, accolti  dall'Ospite che non si è risparmiato e ha ringraziato ognuno con un sorriso.

Sono momenti in cui prevale l'impatto con le opere e la curiosità la fà da padrona.

Per parte mia ho cercato di documentare l'evento al meglio, girando tra i capannelli e fotografando quegli istanti di serenità che tanto erano mancati durante il lockdown.


FOTO

























 




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Il momento più interessante è stato quando il Maestro ha preso la parola per spiegare le motivazioni che lo avevano spinto a dare quel titolo alla mostra e, in un silenzio quasi sacrale, che ben s'intonava al tema delle opere più importanti, ha cominciato ad illustrarle, soffermandosi spesso a descrivere anche la tecnica che aveva utilizzato e i materiali di cui si era servito .

E' stato un percorso illuminante che è servito a dare l'idea della preparazione dell'Artista , della sua eleganza e della sua consapevolezza nell'offrire allo sguardo dell'osservatore un'opera curata nei minimi particolari


VIDEO:

PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA


Al termine del suo intervento, dopo i sinceri ringraziamenti a tutti gli intervenuti e a Patrizia ZUCCHERINI in particolare , ha invitato i presenti ad approfittare del rinfresco, amorevolmente allestito dalla mamma con l'aiuto della zia e della cugina.


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Come di consueto, ho rimandato ai giorni successivi il colloquio con l'Artista in modo da scattare, con maggior consapevolezza, le fotografie delle opere destinate al sito della Galleria D'Arte.

In verità ho avuto poche occasioni per restare solo con Francesco Mori perché il flusso dei visitatori è rimasto costante nel tempo e pertanto ho fatto di necessità virtù approfittando ripetute volte delle spiegazioni che era sempre disponibile a offrire a quanti ne facessero richiesta.


LE OPERE


Inevitabilmente le opere che hanno suscitato maggior interesse sono state quelle di preparazione per le vetrate della Cattedrale di Noto.

Sulla parete di fondo sono stati disposti alcuni studi che ben dimostrano la complessità e l'accuratezza con cui sono state progettate e dipinte le vetrate. 




I simboli della crocifissione si accompagnano all'immagine salvifica del Redentore, l'Agnello di Dio che è fonte di Vita cui si abbeverano i fedeli rappresentati dai due cervi


Particolarmente interessanti i bozzetti in vetro presentati da Francesco Mori che danno veramente l'idea della resa pittorica degli originali posizionati nella Cattedrale.
Particolarmente interessante il particolare che i volti di San Sebastiano e di San Bartolomeo, sono stati ricavati dagli studi grafici che l'Artista stesso ha compiuto dal vero, utilizzando come modelli semplici conoscenti che lo avevano colpito per la loro fisionomia. In effetti "il primo passo dopo l'ideazione, per chi decide di rifarsi alla realtà, è quello di scegliersi i modelli giusti" 







San PIETRO E PAOLO


SAN  SEBASTIANO


San Bartolomeo




Studio per  San Bartolomeo





Studio per San Sebastiano


SAN GIUSEPPE 





Studio per SAN GIOVANNI PAOLO II




Studio per la Madonna







MADRE TERESA



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Una particolare attenzione va data a queste NATURE MORTE che l'Artista preferisce definire NATURE SILENTI in quanto rivivono nell'emozione dell'Osservatore. 

Esse hanno un valore e un significato particolare perchè egli le ha dipinte durante il confinamento forzato legato alla pandemia e, dovendo fare di necessità virtù, ha immortalato gli oggetti che aveva a portata di mano. 

Da notare la componente "materica" rappresentata dalla tela di lino che , lasciata grezza sulla tavola, diventa di volta in volta o sfondo o tovaglia.

Simpatica, e notevolmente poetica, l'astrazione dell' ESTATE in cui viene raffigurata la sabbia e il profilo delle isole dell'arcipelago , appena emergenti dal mare.



ESTATE






PRIMAVERA






INVERNO




AUTUNNO













Un particolare che ha richiamato la mia attenzione è stato la presenza di note esplicative, vergate in campo aperto a testimonianza delle capacità calligrafiche del pittore, che assumono carattere di decorazione e compensano il vuoto degli spazi.



 







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Quando la mente è più libera e non sente la pressione del vissuto , è rilassante prendersi  del tempo per contemplare i suggerimenti della natura, gli scorci pittoreschi dei borghi, la grandiosità del lavoro dell'uomo . E' quello che, seppur raramente capita a me, foto amatore che cerca di de-scrivere con la luce il bello che mi colpisce ed è quello che predilige anche Francesco Mori che interpreta i suoi paesaggi munito semplicemente di un foglio di carta, un pennello e una scatola di acquerelli di gouache.

E' un'attività che rende liberi di fermarsi e ritrarre con freschezza gli angoli che maggiormente affascinano e ... senza l'interpolazione della fotografia.

Sono soprattutto panorami e in particolare vedute di Castiglione della Pescaia, di Perugia, dell'abbazia di Pontignano e, gradevolissimo, uno scorcio del Duomo di Siena , che ha necessitato di più giorni per cogliere la giusta luce.



















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La versatilità del Maestro si scopre anche nelle incisioni dove occorre operare, incidere appunto, su una lastra di metallo, un disegno e successivamente inchiostrarlo prima di stamparlo.

 L'opera alla colonna è una rielaborazione dello stemma mediceo e per questo è stata intitolata "LA FORTEZZA DEL GRIFONE"






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Un tema particolarmente sentito da Francesco Mori è quello dell'Arte Sacra sia per sensibilità personale ,in quanto convinto che sia una delle più grandi espressioni dell'animo umano, sia perchè rappresenta circa l'80% della grande Arte Italiana.

Oltre allo studio per la CROCEFISSIONE su fondo scuro, che è caratterizzata  dall'atteggiamento glorioso del Cristo che con la mano sinistra chiama a sé gli eletti e con la destra indica le tenebre per i dannati,






l'Artista ci ha presentato uno studio che gli è stato commissionato per il centenario del Beato Giovanni da Batignano, una specie di Apostolo della Maremma, fondatore del convento di Santa Croce, nato ed operante nel 17* secolo.

La caratteristica importante che per lo studio è stata utilizzata la carta del '600 che è particolare perchè si presta bene alla lavorazione in quanto più rugosa e resistente.














Continuando nel percorso della mostra incontriamo una piccola serie di "omaggi " che vano intesi come un tributo che si fà ad un grande Artista che si copia per studio e ,seguendone l'iter e i passaggi della tecnica ", se ne assume un pò l'essenza" e ci si arricchisce più che con qualsiasi spiegazione orale.

Accostato al vetro, sopra le poltrone è possibile vedere un particolare del "Seppellimento di Santa Lucia" del Caravaggio che si trova a Siracusa





e poco più in là una serie di tre quadri che sono l'iter artistico della copia dal vero de "LA CIOCIARA" di un purista senese, Angelo VISCONTI che è ospitato nel Museo Cassioli di Asciano









Ma "omaggio" è anche celebrare con un sincero fervore  la figura di un santo come San Francesco che viene colto in tutta la sua semplicità e in tutta la sua spiritualità in queste tele









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Ogni opera di Francesco Mori meriterebbe di essere non solo osservata ma anche vissuta perchè alla base c'è uno studio ed una sensibilità che dimostrano la partecipazione anche spirituale di quanto egli va a rappresentare come è accaduto per il "Drappellone del Palio di Siena" del 2015 di cui è presente uno studio in Galleria









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Concludo dicendo che per capire fino in fondo l'opera di Francesco Mori non si può non far cenno a quegli Artisti famosi che hanno influenzato in maniera più o meno incisiva la sua inclinazione all'arte e la sua determinazione nel far emergere e far valere le proprie tendenze artistiche.

Per questo, come in una nicchia de "IL QUADRIVIO" , l'Artista Mori e Patrizia ZUCCHERINI hanno raccolto quadri di ANNIGONI, VILIGIARDI, MACCARI, ALTMANN...











































Come di consueto, con l'animo arricchito per questa full immersion nel mondo dell'Arte e di quella Sacra in particolare, ringrazio di cuore il Pittore, il Maestro, l'Amico Francesco per la sua gentilezza, pazienza e disponibilità nello spiegare e nel rispondere con pacatezza e signorilità alle numerose domande rivoltegli.

Un grazie sempre e a prescindere a Patrizia che continua a promuovere  questi eventi veramente interessanti e coinvolgenti.



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“Le radici della terra in cui sono cresciuto – spiega Mori -, i frutti maturati in altri orizzonti. Le radici dei maestri che ho amato e i miei frutti germogliati sul loro tronco. Ecco il senso di questa mia mostra grossetana, il cui nucleo centrale è costituito da un gruppo di opere selezionate sia tra gli studi per le grandi imprese pubbliche (la vetrata duccesca per il Duomo di Siena (2007), le vetrate della Cattedrale di Noto (2009-13) e del Battistero di Pisa (2017-18)) sia tra gli esiti di ricerche personali. Accanto a questa serie di dipinti e grafiche è esposto anche un piccolo gruppo di opere dei maestri che mi hanno più ispirato: dai puristi senesi a Pietro Annigoni. Memoria e azione, essere e divenire si scompongono e si completano nel generare visioni che proseguono la grande tradizione italiana, arricchendola di nuovi, originali sviluppi”.