mercoledì 13 marzo 2019

L'ARTE DI ENNIO BUSONERO








Appaiono. 
Scompaiono. 
Vengono sostituiti.
Parlo dei quadri.
Parlo dei pittori.
Atmosfere sempre diverse e sempre uguali perché racchiudono, 
in quelle immagini, 
le parole 
che la ragione pensa ed il cuore grida.
C'è bisogno di una mano ispirata 
per comunicare il messaggio, il sentimento.
Gioia o dolore.
Quiete o travaglio. 
Pace o guerra.


Ci vuole personalità, ci vuole carattere e, soprattutto, ci vuole passione per l'Arte, tutte doti che il pittore Ennio BUSONERO aveva e , grazie all'interessamento dei figli e del nipote, rivivono in una mostra, amorevolmente curata dalla gallerista Patrizia ZUCCHERINI, che ha luogo nella Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO" di Grosseto dal 12 al 24 marzo (ore 16.30 - 19.30) a 7 anni di distanza dalla sua scomparsa.





Ancora una volta mi era stato richiesto da Patrizia di documentare con foto l'esposizione, per aggiornare il sito ufficiale della galleria , compito che , come di consueto, avrei fatto nelle serate successive all'inaugurazione  , ricercando momenti di maggiore calma e concentrazione.

Ma appena varcata la soglia, non ho potuto fare a meno di dare un'occhiata più che fuggitiva ai quadri, strategicamente disposti nelle varie zone della sala. 
E allora, piano piano, una sottile ansia è andata via via crescendo man mano che mi rendevo conto che non ero difronte ad una "collettiva" ma quello che appariva ai miei occhi era il frutto di un artista eclettico, in grado di cimentarsi con le tematiche le più varie e adottando la tecnica più opportuna, a secondo dei casi.











L'impossibilità di potermi confrontare con l'artista per conoscere dalla sua viva voce circostanze e motivazioni che l'avevano indotto a plurime differenziazioni, mi ha costretto a leggere in maniera compulsiva la biografia del pittore e le recensioni di titolati critici, con la speranza di trovare una accettabile chiave di lettura. 
In verità non ci sono riuscito, perché mi sono perso in un mare di parole che hanno aumentato la mia confusione e che, benché tutti abbiano descritto pedissequamente le peregrinazioni di Busonero e le sue fluttuazioni in diversi filoni, penso che , alla fine, non abbiano fatto altro  che  sottolineare il travaglio di un artista individuale e spigoloso, non consueto a seguire il plauso della gente ma determinato a perseguire quella che in fondo considerava la sua vera missione: vivere l'arte in tutte le sue sfaccettature e le sue funzioni. 



L'inaugurazione di Claudio NANNINI



Ed è questo che alfine ha detto il suo nipote Claudio NANNINI nel corso della presentazione della mostra. 

Egli ci ha confidato di considerarlo come un secondo padre, dal momento che ha passato con lui molti momenti di vita in comune.

Claudio NANNINI
Ha assistito al crescere  di una passione coltivata intensamente e con sacrificio (anche nei 25 anni in cui ha lavorato come  disegnatore tecnico), e  ha seguito spesso lo zio nelle sue peregrinazioni esistenziali . 
Ha imparato da lui a non accettare compromessi, a seguire fino in fondo le decisioni prese, a cercare la propria strada e, una volta trovata, a percorrerla anche in presenza di ostacoli.
Il loro apporto affettivo è testimoniato anche dall'ultimo quadro dipinto dallo zio che lo ritrae insieme con lui.






Quello che traspare, a parer suo, da queste opere è proprio la smania di raggiungere la perfezione in qualsiasi tecnica, passando dalla pittura a olio, alla litografia, alla litografia pastellata, all'applicazione della foglia d'oro, al B/N.
Parlando della bravura dello zio ha sottolineato i suoi successi in manifestazioni molto in voga nel passato, le estemporanee in cui si doveva improvvisare un quadro in poco tempo, davanti a tutto il pubblico.

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VIDEO 



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Gli applausi e una sorta di commozione sono seguiti alle ultime parole di Claudio. Poi il  rinfresco ha rallegrato l'atmosfera e a me non è restato che immortalare i gruppi di visitatori e poi congedarmi, in attesa di fotografare i quadri più significativi del suo percorso di artista.



Patrizia ZUCCHERINI con Alessandro BUSONERO

Claudio NANNINI discute col pittore Cosimo VITALE (COVI)








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Mi son detto mille volte che non devo fare un catalogo, che sono sufficienti pochi quadri e magari qualche particolare significativo che , in qualche modo, sancisca la progressione della pittura di ENNIO BUSONERO... ma, alla fine, come ipnotizzato da tutti quei capolavori, ho ripercorso, fotograficamente la vita artistica del pittore seguendo i suoi impulsi che hanno spinto lui, quanto me, in direzioni apparentemente diverse.

Curiose le opere che appartengono al ciclo delle BOZZE di PIPA, frutto di una personale elaborazione dell'artigianato sardo  e quelle successive del ciclo dei FOSSILI che lo riportano alla ricerca di radici storiche nel passato che appaiono ancora valide a sostenere il presente. 













Stessa funzione si può vedere, io credo, nel ciclo degli ANIMALI nelle GROTTE (di LASCAUX)








Forse è stato il ritorno alla Maremma che lo ha stimolato ed insieme acquietato ed è fiorita così una produzione più appetibile nel tema , nudi e ritratti, se pur inconsueta nelle forme e nei colori.


















Puranco i paesaggi toscani hanno un'impronta particolare : a me sembrano suggeriti, più che definiti.
Come ha notato giustamente Claudio NANNINI cambiano essenza e appaiono più reali e riconoscibili quando vengono fotografati.

















Un Artista a tutto spessore, dunque , che rivendica la propria indipendenza, disdegna le tematiche imposte (LUNA ROSSA) ma partecipa con successo alle estemporanee di varie città. 







Ama dipingere i cardi più che le rose...










 ... si immerge nel lirismo religioso degli Etruschi prima e di San Francesco poi, figura carismatica ed esempio forse di una spiritualità interiore, ricercata da Ennio proprio attraverso l'Arte.




















"Una coscienza dell'esistere che viene a colpire la sensibilità dell'osservatore portandolo a percorrere ,come un viandante, attraverso i suoi quadri, luoghi ed oggetti che hanno scandito spazi di esistenza del pittore" (Paolo PISANI)

Una carrellata di opere che induce il visitatore a una riconciliazione con il mondo passato che con le sue impronte, la sua tradizione, la sua religiosità , sostiene lo spirito dell'Uomo moderno che appare "smarrito e privo di valori" , come accenna Mauro PAPA.




Un grazie sentito dunque a Patrizia ZUCCHERINI che non ha perso l'occasione per onorare con la sua attenzione e ,spesso con la sua costante presenza, l'eredità che un grande pittore grossetano ci ha lasciato. 

Tengo poi a  congratularmi con la famiglia del pittore, ed in particolare con i figli Mario e Alessandro ed il nipote Claudio, che portano avanti la memoria di Ennio e li ringrazio vivamente per aver dimostrato tanta gentilezza e disponibilità nei miei confronti.