giovedì 7 giugno 2018

JULIAN ESPINOSA REBOLLIDO ---> WAYACON











Un evento improvviso, non programmato, subitàneo che s'intreccia con le impalpabili e dolcissime tracce degli acquerellisti , a conclusione di un ciclo di mostre "posate", ordinate, educate.

Un'esplosione di inizio estate che colpisce soprattutto per i colori vivaci e i disegni elementari che si ripetono uguali e mai del tutto uguali.

-"Un'ultima mostra, Guido , e poi andiamo in vacanza! E' un artista cubano!"-
"Io non sono mai stato a Cuba -  ho detto a Patrizia ZUCCHERINI, la proprietaria della Galleria d'Arte "IL QUADRIVIO", - e non so molto dell'arte di quel Paese!" 
Quale miglior occasione per colmare una lacuna!








Ma non è stato semplice accostarsi ad una miriade di oggetti colorati disposti in apparente disordine : magliette, cappelli, giubbotti, porte scardinate, sigari Habana , lenzuola e sacchi, teschi di animali . piante...
Non c'era una tela a dare una parvenza di normalità a quell'esposizione pittorica.





Galleria d'Arte "IL QUADRIVIO"


Ho capito subito di trovarmi di fronte alla produzione di un artista particolare che , per essere apprezzata, doveva essere "letta", "studiata", rapportata alla sua personalità.

Inevitabile quindi attendere la cerimonia dell'inaugurazione e cogliere il momento per contattare gli organizzatori della mostra.




Paolo NARDINI, Giulia MAZZI, Paolo GRIGGIO
e Mario CARRI




I miei primi interlocutori sono stati Paolo NARDINI e Mario CARRI, due grossetani che sono rimasti coinvolti con le vicende di questo artista e mi hanno fornito un opuscolo stampato a cura dell'Associazione Culturale Archivio delle tradizioni popolari della Maremma, di cui il primo è Presidente



Nei testi curati dallo stesso NARDINI, dall'Antropologa Dr.ssa Giulia MAZZI e dalla giornalista Carmen RODRIGUEZ GONZALES è contenuta tutta la vicenda personale di questo artista e l'interpretazione della sua arte pittorica che assume le caratteristiche del naïf .




Nel presentarci la figura e le opere di Julian Espinosa Rebollido, in arte WAYACON, Paolo NARDINI prima e la Dr.ssa Giulia MAZZI poi, ci hanno introdotto in una dimensione del tutto particolare e ci hanno illuminato sulla vita di questo pittore eccentrico, che mi ha richiamato alla mente il tipo di artista "maudit" che si trascina per le strade, solitario, con gli abiti sporchi e la barba bianca , trascinando uno zaino ricco delle sue opere  che vende per pochi dollari , quelli necessari per la sua razione di birra.


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FILMATO DELL'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI WAYACON


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WAYACON
Un personaggio dunque, del tutto particolare, il cui valore è stato scoperto nel corso degli anni: ha realizzato innumerevoli mostre soprattutto locali ma presto le sue opere hanno varcato i confini dell'isola e sono presenti negli Stati Uniti, in Svizzera, in Giappone ed ora anche in Italia, grazie all'interessamento di un appassionato collezionista, Paolo GRIGGIO, che ha reso possibile l'allestimento proprio di questa mostra personale a Grosseto, nella Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO".







Il collezionista Sign. Paolo GRIGGIO



Parlando con Paolo GRIGGIO , persona molto gentile e disponibile, ho potuto constatare la sincera ammirazione dell'uomo per questo artista, con cui, durante la sua permanenza nell'isola, ha instaurato un autentico rapporto di amicizia, tanto da conoscere i particolari della sua vita.

Mi ha raccontato dei suoi inizi come carpentiere, dei suoi primi approcci al mondo dell'arte come scultore del legno per dar vita ad opere legate al tema afro-cubano: nascono così maschere, idoli, totem.










Mi ha parlato poi della sua compulsione nel dipingere su qualsiasi supporto per affrancarsi dalla necessità di comprare, soprattutto, le tele perché care e disponibili solo nella grande città.
Ecco dunque che si comprende l'utilizzo delle lenzuola, delle giacche paramilitari su cui incolla i libri del "Che", dei pantaloni, le spalliere delle sedie, le porte di origine russa , scardinate, che sono state divise per raddoppiare la superficie disponibile.
















Tra i numerosissimi dipinti che rendono GRIGGIO il più grande collezionista delle opere di WAYACON, si ritrovano anche indumenti intimi, teschi di vacca , sigari cubani di varie grammature. 
Su richiesta dell'amico, Wayacon ha eseguito dipinti anche su meravigliose conchiglie.  


















Griggio mi ha svelato le difficoltà che ha dovuto superare per reperire le opere e trasportarle in Italia e, in più, egli avrebbe voluto che venisse anche l'artista stesso ma , per vari motivi, questo non è stato possibile.

Tuttavia è stato lieto di aver potuto allestire a GROSSETO la prima e più grande mostra mondiale delle opere personali di WAYACON e ,per questo, ha ringraziato tutti i suoi collaboratori e la proprietaria della Galleria d'Arte "Il QUADRIVIO", Patrizia ZUCCHERINI, con la quale ha voluto una fotografia.



Paolo GRIGGIO con la proprietaria della galleria d'Arte
"IL QUADRIVIO" , Patrizia ZUCCHERINI









Per capire ancor meglio la valenza di tutte queste opere, mi sono letto l'articolo scritto dall'antropologa Giulia MAZZI che delinea in maniera precisa le caratteristiche dell'arte etnografica del pittore collegate agli eventi della sua vita passata in cui assumono importanza "le vicissitudini della sua vita coniugale, la figura femminile rappresentata dalla moglie poi defunta, l'allontanamento del figlio e l'assunzione di alcool"

"L'artista crea un mondo rinfrescante, raro e molto felice, abitato da una moltitudine di animali wayaconiani con pance trasparenti, strane piante...e nessuna influenza religiosa, nessuna critica sociale, al suo posto, frontalità,  rigidità, trasparenza, sproporzione."

Alcuni elementi mi sono sembrati ricorrenti come ,ad esempio, l'uso di frecce con cui trafigge la figura femminile quasi a dimostrare il rimorso per quel rapporto con la moglie, gli ami al posto delle mani o addirittura la rappresentazione delle reti da pesca.

In alcune opere sono rappresentati in modo primitivo amplessi amorosi mentre in altri, a contrasto, sono riprodotte scene di violenza con soldati armati e, in un caso, anche un'impiccato.
























Vorrei davvero entrare nella sua mente per carpire i suoi pensieri e la genesi dei suoi ritratti apparentemente semplici e profondamente scioccanti.






Il luogo in cui l'artista vive è una piccola cittadina, Cienfuegos, molto distante dalla capitale L'Avana: essa rappresenta tutto il suo mondo che ritrae con una pittura "infantile" che richiama il naïf e che ha come soggetti gli elementi del suo mondo: la laguna e i suoi pesci, le vacche, gli asini ma anche scene di vita vissuta e , soprattutto , figure mitiche delle credenze popolari che sembrano materializzarsi ovunque.










La figura  più importante è il Guije, un essere immaginario che corrisponde un poco all'Uomo Nero della nostra cultura. 
E' raffigurato come un nano, uno gnomo dalla pelle scura e dall'aspetto grottesco e, a seconda delle versioni, è protettore delle piante e degli animali e punisce chi maltratta la natura oppure si diverte a spaventare i viandanti, a molestare le belle ragazze che vanno a fare il bagno al fiume.












Personalmente sono stato molto colpito dalla variabilità delle forme e dei disegni che ho voluto riprendere in maniera capillare ed esemplificativa, non potendo descriverli con le parole.



Tra i soggetti ritratti da Wayacon troviamo anche il "Che" che stranamente viene ritratto in maniera semplice, oserei dire classica, con tanto di basco monostellato, barba lunga e sigaro in bocca. 
Ma c'è una ragione: sono ritratti eseguiti su richiesta perché normalmente non fanno parte della sua produzione prevalente.










Accanto al "Che" spesso compare anche la figura di una guerrigliera.
E' Tamara BUNKE, cui il Comandante affidò il compito di infiltrarsi in Bolivia per preparare la guerriglia. 
Perse la vita in un'imboscata nel 1967, qualche mese prima di lui.






E' stata un'esperienza particolare che mi ha impressionato e pertanto invito tutti a visionare la mostra e a seguire questo artista che, a 74 anni, ancora attraversa con passo fermo e lo zaino in spalla il parco di Cienfuegos, incurante degli sguardi del mondo.



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