sabato 2 febbraio 2019

DNA di Graziano ed Irene PAPINI









La presenza contemporanea in una mostra delle opere di padre e figlia induce a fare riflessioni che sembrano scontate, tanto più se il titolo è così peculiare:  "DNA".
"DNA"  suggerisce , in particolare a me, qualcosa di genetico, la trasmissione di una predisposizione che di per sè non è garanzia di compimento ma, addirittura, possibile causa di competizione. 
Impossibile provare almeno a dirimere il mio dubbio senza poter conoscere i due artisti che espongono presso la Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO" di Patrizia ZUCCHERINI dal 30 gennaio fino al 9 febbraio con apertura dalle ore 17,30 alle 19.30.



Irene PAPINI con Patrizia ZUCCHERINI







Graziano PAPINI con Patrizia ZUCCHERINI





In realtà conoscevo , almeno di fama, Graziano PAPINI e la figlia IRENE , perché nessuno sfugge nella piccola realtà grossetana e i loro lavori avevano incrociato il mio sguardo in alcune occasioni legate alla manifestazione "Primavera Maremmana" o, addirittura, perché abbellivano la gloriosa "Sala PASCUCCI" , ove sono solito documentare le performances dell'amico giornalista Paolo PISANI.

Ma questa volta il messaggio appare diverso, perché la contemporaneità non è un caso e la possibilità che mi è stata data da Patrizia di penetrare nel "loro" mondo ha valore inestimabile per me.
Per questo eccomi pronto a fissare nel tempo gli attimi dell'inaugurazione, con la speranza di riproporre l'atmosfera unica di ogni "vernissage".

E non si sono fatti attendere amici e "colleghi" che presentandosi con flusso sistematico e costante , hanno preso possesso delle sale della Galleria, soffermandosi dapprima con i loro "ospiti" e poi, insieme, davanti ai loro (capo)lavori.




















Momento culminante è stato l'arrivo di Cosimo POSTIGLIONE, attore ed animatore del Teatro dello SBAGLIO, che ha "improvvisato" un monologo piuttosto "disinvolto" in cui ha mostrato tutta la sua bravura di showman, catturando inevitabilmente l'attenzione dei visitatori.

 Il gustoso rinfresco offerto dai due artisti ha poi allungato il pomeriggio, conclusosi piacevolmente con un brindisi di  soddisfazione generale.



Cosimo POSTIGLIONE con Irene e Graziano PAPINI

Si riconoscono Paolo PISANI, Germano PAOLINI con la moglie e Marco TARSI











Il vero divertimento per me, che ho il compito di documentare, per conto di Patrizia Zuccherini, l'attività della Galleria, è cominciato nei giorni seguenti, quando ho avuto modo di visionare con calma le opere esposte, fotografarle  e "analizzarle" insieme ai loro creatori.

"Analizzare" è proprio il termine più appropriato da utilizzare, secondo me, perché senza conoscere le motivazioni che spingono un artista a creare, si cade inesorabilmente nel "soggettivismo", che gratifica con troppa facilità chi, come me, non ha le basi per capire e si accontenta di sensazioni evocate .


Per quanto riguarda IRENE , ella non sembra fare dei distinguo: l'Arte, presto o tardi, raggiunge inevitabilmente il suo scopo che è quello di arricchire o stimolare.

Personalmente,  già in prima battuta sono rimasto spiazzato dalla figura di Irene .
Alta, solenne, col volto ieratico incorniciato da lunghi capelli neri e un lungo vestito,  mi è sembrata una sacerdotessa che, come nell'oracolo di Delfi, consacra l'ispirazione del momento scrivendo parole da cui trarre l'auspicio.
E non sono andato molto lontano se, come lei afferma, i suoi lavori sono frutto di un momentaneo istinto, conservativo, che le permette di trasferire su tela le proprie emozioni, ma anche le proprie"nebbie" come pure i propri demoni, per una purificazione momentanea.











Colpito dai suoi quadri, mi sono ritrovato a chiudere gli occhi e a riaprirli poi lentissimamente ipnotizzato dal sottofondo colorato su cui comparivano, improvvisamente a fuoco, le parole.


















Quelle scritte, su un fondo informale che cambia a seconda del momento, sono sicuramente l'espressione di un'artista completa che cerca di raccontarsi offrendo al "lettore" la chance di condividere i propri sentimenti o evocarne degli altri. 













Nella mostra, ognuno dei suoi quadri è posizionato accanto ad un "composizione" del padre.


Ho scritto "composizione" perché Graziano PAPINI , in questa occasione, ha tralasciato il lavoro pittorico, per dar spazio ad un percorso molto impegnativo di scultura, che lo ha portato a recuperare, lavorare, trasformare materiali metallici per dar loro nuovo significato.
E' la sua nuova vita, la sua nuova necessità!
Del resto la sua è una continua ricerca che nel tempo è passata attraverso tecniche diverse, contemplando anche l'utilizzo di stracci più che di tessuti.
Anche nel suo caso prevale l'informalità,  figure piuttosto astratte  che descrivono, con tonalità mai contrastanti, immagini riposanti ma, talvolta si spinge anche a creazioni figurative soprattutto di periferie idealizzate o animali (come ricorda il critico P. Tallarico)
























Accostamenti cromatici più che di contenuto in questa mostra sperimentale in cui espongono per la prima volta insieme e, dal modo in cui si parlavano e mi parlavano per porgermi le spiegazioni, ho riconosciuto una simbiosi e non certo alcuna competizione.

Sabbia scogli luna si accostano alle maree che proiettano gli alti e bassi di un sentimento nascosto nell'intimo in precario equilibrio. 







Al contrario il riferimento all'IDRA testimonia la tenacia ed il coraggio di risorgere ogni volta e continuare a gustare la parte più bella della vita, intesa come Sinfonia.





Un gioco molto bello che stimola la fantasia e rende complici di questi due Artisti che si distinguono per la loro originalità.



E' stato molto piacevole per me discorrere con Graziano ed Irene di tanti argomenti e non solo delle loro opere. 
I minuti, anzi le ore che ho passato con loro sono passate in fretta ma hanno lasciato traccia di una spiritualità diversa, forse qualche "parola" scritta sulla mia anima.

Ringrazio loro come ringrazio Patrizia che ha la capacità di scegliere il meglio per la sua Galleria.





























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