lunedì 14 maggio 2018

FORME, COLORI , BAMBOLE E QUADRI



Ero curioso di vedere come avessero disposto, nella Galleria d'Arte "IL QUADRIVIO",  per quella che appariva come una mostra molto delicata, dove bambole e quadri avrebbero dovuto testimoniare la bellezza di forme e colori.






Patrizia Zuccherini mi aveva anticipato l'evento ma , trovandomi fuori città, non avevo potuto presenziare all'inaugurazione ad opera della Dott.ssa Giuseppina SCOTTI e per questo ho deciso di rimediare concedendomi una visita nel pomeriggio di ieri, per rilassarmi dopo un viaggio in macchina abbastanza lungo.





La solita atmosfera serena di un luogo che ormai conosco bene dove due gentili Signore intrattenevano  dialogo con alcuni visitatori.




Come al solito, ho scelto di subire l'impatto visivo delle opere senza farmi condizionare da nulla e sono stato colpito, in prima battuta, dalla lunga serie di quadri che si susseguivano a perdita d'occhio , una scia di opere semplici  ove predominavano i colori dell'autunno e dove l'amore per la terra era ben rappresentato dall'accuratezza con cui erano state create le composizioni.








Le figure sembravano uscire dai quadri: in parte mi affascinavano ed in parte mi disorientava la molteplicità dei particolari che riuscivo a cogliere.
Ho visto foglie che prendevano vita,rossi cocomeri  e zucche d'ogni tipo. 
Ho visto esili  mazze di tamburo riposare in letti di vetro e rami di vischio e agrifoglio a ricordo di quelle festività natalizie che la civiltà contadina sapeva ben celebrare.
Che belli i cappelli di paglia deposti su sedie anch'esse impagliate,  ornati con fiori di campo e i canestri intrecciati di vimini abitati da grappoli d'uva succosi!























Mentre lo sguardo vagava tra un quadro e l'altro , ho sentito accanto a me una presenza.

Conoscevo di fama la pittrice Anna MANNELLA e avevo visto in altre occasioni qualche suo quadro ma non avevo avuto modo di parlarle. 
Non è stata però una sorpresa la gentilezza e la disponibilità con cui mi ha guidato a visionare le altre sue opere disposte nella splendida galleria.


La pittrice Anna MANNELLA


Ed ecco avvicinarsi splendidi paesaggi di Maremma ove si riconoscevano angoli del parco dell'Uccellina, con i butteri a cavallo e la striscia azzurra del mare, ma anche immagini composte di madre e bambino (a richiamo delle sue esperienza nel campo dell'arte sacra) e figure femminili colte nella complicità coi loro gatti.













Molto bello, per l'atmosfera magica, il dipinto intitolato "IL DOPO BALLO"








Una varietà di temi giustificata per un'artista con un'esperienza pluriennale di successi non solo a livello locale ma financo oltre cortina, a Parigi.

Nel corso della visita, la Sign. Mannella mi ha ribadito la cura con la quale allestisce le composizioni  cui "darà vita" con la sua arte e proprio per questo ha detto, con delicatezza, di non amare l'espressione "nature morte" con cui avevo definito quel particolare genere.
E' stato un piacere conversare con quest'artista così sensibile e avrei continuato, se altri visitatori non avessero richiesto la sua presenza.

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Continuando nella mia esplorazione, ho dedicato tutta l'attenzione alle altre opere, piccoli capolavori colorati che vivevano in mezzo ai quadri: erano bambole deliziose, vestite di tutto punto con semplici mise o abiti da sposa, con gli occhi celesti sgranati e i capelli veri delle loro padroncine.

















Man mano che camminavo con la macchina fotografica in mano mi rendevo conto che  ero già sedotto dallo sguardo di Matilde, Rosa, Genny.... Era scritto il loro nome nei bigliettini che descrivevano la loro origine e le loro caratteristiche, a testimonianza dell'amore che la loro "mamma" aveva per ognuna di loro.


La prof.ssa Maria Pia GUERRIERI era lì a proteggerle ed io ho avuto modo di parlare con lei e con lei dividere sensazioni ed emozioni che risalivano a periodi passati, quando i bambini giocavano con i soldatini di stagno e le bambine accudivano con premura quel giocattolo così particolare che impersonificava loro stesse.



La Prof.ssa Maria Pia GUERRIERI

Gentile e riservata, la Professoressa da molti anni si dedica a restaurare le bambole: recupera pezzi, li adatta , li incolla, cuce vestitini semplici e costumi complessi, utilizzando tessuti autentici  che ricerca
con pazienza e competenza.

Lori, Pucci , Natalia... Quest'ultima particolarmente cara alla Professoressa perché ,a restauro avvenuto, aveva riscontrato particolare somiglianza con la figlia e per questo aveva deciso di darle il suo nome: Natalia, appunto.



















NATALIA




Erano delicate, le bambole di un tempo, fatte di cartapesta, di gesso, talvolta rivestite di un sottile strato di cera. 
Altre avevano parti pregiate in ceramica o in bisquit. 
Sottoposte a lusinghe ma talvolta anche alle angherie, a seconda dell'umore delle bambine, le bambole andavano incontro ad "incidenti" più o meno gravi con decapitazioni o rotture di braccia o gambe o ancora, semplicemente, allo strappo dei vestitini.
E' per questo che si rendeva necessaria l'opera di chi sapeva rimediare a questi inconvenienti.



Il discorso con la Prof.ssa GUERRIERI si è allungato e , per rispondere alla domanda che le avevo fatto su quando avesse iniziato a fare da "infermiera" , mi ha fatto vedere una ricevuta emessa già nel 1956 riguardante una riparazione che suo padre Natale aveva eseguito.





Dalla mamma , poi , aveva imparato tutte quelle arti del cucito (e non solo) che le sono servite, alla sua morte, per dedicarsi a questa specifica arte di nicchia per la quale è diventata esperta e molto nota.
Era un'eredità morale a cui non si è sottratta.











Un angolo in particolare ha attratto la mia attenzione ,quello che io ho chiamato "il laboratorio", in cui erano allineate varie testoline di bambole e bambolotti e abitini di vari tessuti. 








Poco più in là un orsacchiotto rosa teneva compagnia ad altre amichette, arrampicato sul cavalletto ove era posato un quadro speciale.







E proprio dinanzi a questo quadro ho voluto fotografare ANNA e MARIA PIA insieme a Patrizia ZUCCHERINI per un ricordo comune.






Questa mostra è la testimonianza di un connubio ben riuscito tra due amiche che, in modo diverso, cercano di trasmettere al pubblico, attraverso l'arte, quel sentimento di amore per la propria terra e per la vita .

Ancora una volta mi è capitato di uscire dalla Galleria arricchito, non solo per aver imparato qualcosa di nuovo ma soprattutto per aver riscontrato dei veri valori.
Grazie, dunque alle due protagoniste e grazie all'ospite Patrizia Zuccherini che persegue con costanza il suo progetto artistico, promuovendo mostre di elevata qualità.









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