Per me partecipare alla vita della Galleria d'Arte ha un significato particolare.
Conoscere nuovi artisti , ritrovare vecchie amicizie, nutrirsi insieme di "cose belle" è un rito che affronto con sempre maggiore serenità.
Ogni volta che le ampie stanze de "IL QUADRIVIO" si spogliano dei tesori passati per adornarsi con quelli futuri, è una festa che viene celebrata dal tintinnio dei calici nel giorno della presentazione delle opere dell'artista di turno.
Questa volta Patrizia ZUCCHERINI ci ha fatto una gradita sorpresa proponendoci un'Artista emiliana, Maria PELLINI che espone, per la prima volta a Grosseto, una nutrita selezione di opere che vanno dal 2002 al 2022.
Patrizia ZUCCHERINI con la pittrice Maria PELLINI |
La mostra, che si intitola "EMERGERE DALLA MATERIA", sarà visibile appunto nella Galleria D'Arte "IL QUADRIVIO" dal 15 al 27 novembre 2022 (orario 16.30 - 19) e i visitatori saranno accolti direttamente dalla pittrice.
L'INAUGURAZIONE
Momento culminante è stato naturalmente quello dell'inaugurazione durante la quale Maria Pellini , accompagnata dalla sua manager Graziella Saccocci, si è presentata e ha spiegato, con sincera partecipazione, le motivazioni che hanno dato origine al titolo della mostra e giustificano altresì le fasi del suo percorso artistico , che comprende anche una inclinazione poetica.
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VIDEO PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
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Ed appunto una delle sue espressioni letterarie è stata letta da Graziella a suggello della sensibilità di Maria Pellini.
Spontaneo l'applauso delle molte persone che hanno voluto onorare con la loro presenza questo interessante vernissage.
Amici, colleghi, visitatori abituali della Galleria , dopo il brindisi inaugurale, hanno via via seguito con attenzione le descrizioni delle opere e le spiegazioni che l'Artista ha dispensato, con grande disponibilità, fino alla fine della serata.L'INCONTRO
Il grande formato delle tele, la loro matericità, la dinamica dei colori davano ad un primo impatto un senso di sopraffazione che la mia mente stentava a contenere.
Ho capito subito che , senza l'aiuto dell'Artista, non avrei mai potuto decifrare il messaggio che questi quadri erano destinati a dare.
Per fortuna c'era Lei, figura rassicurante, che si è seduta accanto a me e con una delicatezza che "contrastava" con i suoi lavori , mi ha parlato di sé e del suo percorso artistico del tutto particolare.
La prima cosa che ho capito è che ogni sua opera nasce dalla parola, da un suo scrivere e che ogni tema viene da lei "sviscerato" prima di adagiarlo , o addirittura "scagliarlo",sulla tela "che diventa palcoscenico del suo sentire interiore" (Maria Grazia De MARCO 2012)
Ella ha fatto tesoro dell'insegnamento ricevuto nell'Istituto d'Arte "Gaetano Chierici" di Reggio Emilia, specializzandosi nell'arte del tessuto.
Questo "imprimatur" diviene determinante quando, dopo un periodo in cui opera in campo grafico-pittorico come decoratrice di giostre a cavalli destinate all'esportazione nei Paesi Arabi ed in Europa, decide di intraprendere una ricerca personale che la porta ad esprimersi attraverso la Materia riversata sulla tela grezza.
Amo la trama e l’ordito
che intrecciandosi formano "vita", l’essenza della vita, l’Anima;
getto, spalmo su questa "vita" su questa Anima un impasto di cemento, colla, sabbia, stucco, gesso e acqua;
elementi crudi e semplici
ma pieni di forza e dolcezza ;
il cemento BLOCCA, la colla UNISCE, la sabbia fa parte DELLA NOSTRA TERRA, lo stucco ADDOLCISCE, RECUPERA , AGGIUSTA, il gesso DISEGNA, COLLABORA, IMPASTA, l’acqua entra, PURIFICA tutti questi elementi e li NUTRE…
inoltre l’acqua fa parte della NOSTRA NASCITA.
Questo impasto che io chiamo "materia"
è vivere un sentire in tutti i suoi spessori in ogni organo, è un racconto ( bloccato nel qui e ora ) nella profondità del nostro essere che diventa forma.
E' un lungo periodo in cui esprime, con energia insospettabile, il proprio sentire su temi sociali, legati soprattutto alla "condizione della donna e della confusione umana".
Sente su di sè e dentro di sé una forza gravativa che la costringe a reagire adottando tecniche sempre più incisive e coinvolgenti. Aggiunge alla tela la juta, lacerandola in modo che la materia penetri e resti più intrisa nella trama.
Usa colori forti che timbrano corpi feriti in cui si agitano sentimenti straziati.
CAMBIAMENTI |
E' del 2010 la mostra personale , di denuncia contro lo stupro, intitolata "LA LUCE DEL CORRIDOIO RESTA SEMPRE ACCESA"
..In un giorno di sole camminavo pensando alla vita...Un silenzio costantemente rumoroso mi lacera il cuore.
Un silenzio violento mi invade, rimbombando nel corpo, come colpi duri di bastone. Tutto tace dentro, mentre "fuori" sento solo, rumore.
Mi salgono dentro ritmicamente voci e grida.
Sento paura, rabbia, sporcizia che mi rende disorientata e distante da quello che "ieri ero".
Ho un vuoto assordante che non ha nome, non ha "voce".
Labirinti di immagini mi perseguitano, buio; sono Stanca, tanto stanca, non so più' cosa fare di questo corpo,del mio piacere, non so se un giorno lo riprenderò tra le mie braccia "cullandolo".
Scrivo per lo schifo che ho di me stessa, scrivo per lo schifo che mi è entrato dentro inondando la mia vita nello schifo di essere, scrivo perché nella nostra differenza individuale di un "sentire" nessuno può sentire quello che provo.
Non ditemi quello che sento!. Nessuno.
E con rabbia lo urlo!
Scrivo per la ribellione che ho dentro, che non ha strade... scrivo per il lerciume che c'e negli occhi di chi guardo, per gli sguardi puntati che mi rendono "diversa" per la rabbia di "parole sempre uguali" per tutti i sogni che ho perso.
Scrivo per questa solitudine che ogni giorno, ogni istante
Mi avvolge...scrivo per l'Energia di questo Minuto.
In un giorno di sole, pioggia o neve...voglio "riprenderti".
Non so quanti frammenti ci appartengono e non so neppure se ognuno di quei frammenti diventerà autore della nostra vita e non so neppure se avrò la forza di "ricominciare", ma voglio con tutto il mio cuore pensare "alla nostra vita" e dirti, piano "io ti amo"... Ti amo per il torto che hai subito, per la violenza che hai dovuto sopportare , per la sporcizia che ha inondato il nostro corpo, ti amo per il buio che hai dentro, ti amo per il silenzio che non dà spazio alla luce, ti amo per le urla che ogni essere dovrebbe sentire dentro, ti amo per la disperazione che diventa forza.....ti amo nella profonda tristezza del nostro sentire... Ti amo per la "tua luce" e ricordati... cercala. Svaligia la mente anche nelle più piccole fessure e vedrai... non avrà mai fine.
Sempre nel 2010, mi ricorda Maria, ha vissuto un'esperienza intercorrente, un corso di teatro, in cui acquisisce le modalità di lavoro sul corpo e sperimenta la travolgente energia scenografica del gruppo.
Questo evento la spinge inopinatamente verso il disegno.
Vortice collettivo in una sera di quasi estate |
Me la immagino, la sera, stremata ma pervasa da questo nuovo fuoco sacro, mentre traccia col carboncino, con tratti decisi, visi appena abbozzati e corpi contorti.
Disegni che scivolano dalla scrivania inondando la camera da letto.
"Schizzi da scrivania" li ha definiti Maria che poi, diventarono con il Tempo, “Tele medie e grandi da scrivania”, unendo al carboncino un elemento quotidiano del mattino , un profumo di un momento di piacere o di riposo, il caffè. In queste opere io gioco con i segni amando visi e corpi trasformati dalla loro storia e dalla loro unicità.
Frutto di questa esperienza la mostra intitolata "BATTITI IN CAMMINO" che la vede protagonista nel Castello di Sarzano a Casina (RE) nel 2012
Il Icorpo è il nostro luogo
a volte silenzioso
a volte talmente rumoroso da voler scappare da lui.
Il luogo dove i pensieri, le parole si formano,
dove la nostra voce si espande verso l’altro,
il luogo dove la forza diventa ombra o luce,
il luogo dove il sentire diventa vita.
La superficie di un corpo da capo a coda è sempre del medesimo colore,
diventiamo “colori diversi” quando all’interno del nostro luogo “viviamo il nostro essere e il nostro vero sentire”.
Avviene la magia dei "battiti in cammino".
Sarebbe bello camminarsi dentro senza paura,
vivere le trame e gli orditi che hanno costruito il nostro luogo . . .
tralasciare la superficie troppo sfruttata, faticosa e competitiva per gli assurdi giochi di potere.
Il tempo è il prezioso palcoscenico per i nostri corpi.
Il tempo reale racconta il nostro battito,
i colori della quotidianità compongono ritmicamente giorno dopo giorno la grande tela della vita.
Negli anni successivi Maria PELLINI, ormai padrona della tecnica, supera le titubanze e le difficoltà anche psicologiche iniziali e acquista sicurezza e fluidità d'azione che la portano a creazioni artistiche le più varie, che le vengono richieste anche a livello istituzionale e le conferiscono la notorietà che merita.
L'ultima fase la vede "alleggerita" nella tecnica (che appare più delicata) e più concentrata nell'introspezione e nella ricerca dell'intimità.
E' un cammino verso la ricerca del benessere e sulla ricerca interiore creativa come testimoniano le numerose iniziative che l'hanno vista protagonista negli ultimi anni.
Dalla mostra "AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO...OTTO PARTI DI NOI"
Otto parti di me ho trasportato finalmente nel mio cuore con pulizia e saggezza.
La mia Nascita, la Lotta,l’Energia, l’Indecisione, il Dolore, lo Slegarmi dalle situazioni, il ricongiungermi alla vera Energia Sessuale e alla Conoscenza di me.
Ho slegato questi otto angoli nel laboratorio del mio essere, per intravedere e vivere dentro ad un cerchio con magia, trasformazione e devozione la mia essenza".
OPERE
IL RACCONTO DI UN DOLORE |
SUPERFICI PENETRABILI |
LA PROFONDITA' DELL'ESSERE |
L'ASCOLTO DOPO L'AMORE |
Il saluto |
La liberazione di un corpo femminile |
In una mattina di novembre |
Oya la dea del vento |
Equilibri sospesi |
L'EQUILIBRIO NEL CAOS |
APERTURA INCONDIZIONATA |
INCONTRO CON ALTRI MONDI |
GENTILEZZA |
FLUIDITA' e CREAZIONE |
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Quaggiù in fondo aggiungo due righe per ringraziare Maria PELLINI.
La ringrazio perchè fin da subito ha dimostrato una gentilezza ed una disponibilità estrema ma soprattutto perchè mi ha colpito con la sua semplicità e la sua sincerità. Mi ha molto intrigato il contrasto tra la sua apparente delicatezza e l'energia che dimostra di possedere quando si lascia travolgere dalla sua passione pur di trasmettere i suoi sentimenti.
La ringrazio infine perchè, scegliendo Grosseto , tutti noi amanti dell'Arte abbiamo avuto l'occasione per confrontarsi con le modalità espressive di un così alto livello.
Ringrazio poi Graziella SACCOCCI per aver promosso e permesso la realizzazione di questa mostra stante la sua amicizia con Maria e naturalmente ringrazio la nostra ospite Patrizia ZUCCHERINI che si adopera con generosità e passione per offrire agli affezionati questi eventi così interessanti e significativi.
L'INCONTRO DI UN CUORE |
L'UOMO CHE EMERGE DALLA MATERIA |
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Maria Pellini nasce a Reggio Emilia nel 1963. Diplomata in arte del tessuto presso l’Istituto d’Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia, inizia ad operare come decoratrice nel settore delle giostre tradizionali per luna park, esportate principalmente nei paesi arabi e in Europa. Nel 1999 esordisce nel mondo dell’arte con una ricerca personale che tuttora porta avanti con mostre personali a livello nazionale. Ha collaborato con le scuole medie inferiori Italo Calvino e San Giovanni Bosco di Reggio Emilia nell’ambito di “Mus-e” (Musique Europe), progetto ideato dal violinista Yihudi Menuin per favorire l’integrazione sociale con l’aiuto dell’arte, e con l’Associazione Nondasola per l’aiuto del singolo bambino o del gruppo. Promuove nel proprio atelier, e non solo, corsi e laboratori per bambini ed adulti improntati al benessere e alla ricerca interiore, creativa, grafica e pittorica. Opera e collabora con la cooperativa Zora per laboratori pittorici nella disabilità. Attiva all’interno dell’associazione Andos per laboratori (LIC Donna- luoghi di prevenzione) e consulente artistica per mostre all’interno della sede, nonché vicepresidente dell’Associazione Insieme si Può, opera sinergicamente con la biodanza unita al colore, all’espressione artistica e alla musicalità del cuore. È inserita nel volume “Donne & donne sulle tracce di Matilde di Canossa”, promosso dalla Regione Emilia Romagna. Nel 2016 la rivista “Marie Claire Maison” ha pubblicato alcune sue opere, selezionate dall’Architetto Designer Bruno Tarsia di Milano. Il suo atelier si trova presso il “Borgo delle Querce” a Pieve Modolena, in provincia di Reggio Emilia.
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