Quando Cristina MAMBRINI espone presso "IL QUADRIVIO" è sempre un "ritorno a casa" perchè io, Cristina, l'ho conosciuta lì, in quelle sale ove più e più volte l'ho vista, insegnante e sorella, iniziare all'arte uno stuolo di allieve.
Ricordo i tanti momenti che l'hanno vista protagonista e conservo con cura le testimonianze degli eventi passati, culminati con la mostra "CONTRASTI" del dicembre 2018 , praticamente la sua battaglia per dimostrare al mondo che possedere una buonissima tecnica e il cimentarsi con temi figurativi non è un fattore limitante per il pittore ma è un patrimonio, anche di fiducia, che rende liberi di affrontare qualsiasi sfaccettatura dell'arte. (Cit)
Non sono rimasto dunque sorpreso dell'annuncio fattomi da Patrizia ZUCCHERINI, anzi sono stato molto curioso di conoscere quale taglio l'Artista avesse scelto per mostrare i suoi più recenti capolavori nella mostra che durerà dal 6 al 19 novembre con orario 17-19.30).
"Nei frammenti del mio tempo ti ho raccontata dolce e romantica con i colori pastello e le pennellate delicate; ti ho raffigurata forte, decisa e appassionata con i forti contrasti di rosso e di nero che, sovrapposti alla materia, rafforzavano i tratti leggeri del pennello e le sue velature.
Ti ho cercata per rendere la tua leggerezza, la sfuggevolezza, la trasparenza dei tuoi gesti con la delicatezza del chiaroscuro e del pan pastello.
Ti ho cercata nei volti, nei tratti diversi, malinconici, osservatori (fino a diventare indagatori) nello scrutare l'universo a te intorno; ti ho vestita e spogliata (ma mai del tutto!) e poi ti ho trovata nelle mie ultime opere perchè ho racchiuso, in uno solo, tutti i frammenti del mio tempo in un insieme di tutto e, in fondo, mi sono accorta che cercavo te ma ero sempre stata io , nel mio frammento di tempo"
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Il giorno dell'inaugurazione tutto era pronto e curato in ogni particolare.
Cristina e Maurizio avevano fatto, come sempre, uno splendido lavoro e , insieme a Patrizia, attendevano gli Ospiti , mentre io preparavo l'attrezzatura per documentare l'evento.
Un momento particolare è stato quando , accompagnata dai familiari, ha fatto il suo ingresso la Signora Oria, la mamma di Cristina.
Io sono rimasto veramente colpito da questa signora che, nonostante l'età avanzata e le precarie condizioni di salute, aveva voluto stare vicino alla figlia che continuava a darle soddisfazioni.
In quel momento era la mamma di tutti.
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LE OPERE
Come al solito, mi sono ripromesso di fare due chiacchiere con Cristina nei giorni seguenti, in momenti di maggior calma, per poter gustare appieno l'insieme della mostra.
Una volta superato l'esame del bassotto di guardia (con cui ho fatto una instabile amicizia), ho potuto documentarmi meglio e ho cominciato in maniera metodica a scattare qualche foto , seguendo un percorso del tutto personale che mi ha portato dalle opere già conosciute fino agli ultimi capolavori con tecniche miste, che hanno giustificato il titolo della mostra.
Inizio con i due quadri menzionati dalla stessa Cristina durante la presentazione che rappresentano il mare e l'Arte che lei ama tanto
e la finestra attraverso la quale era solita guardare il Campo della Fiera a Braccagni ove la mamma la conduceva a giocare insieme ai fratelli.
Dopo questa piccola premessa, ho ritrovato dunque con piacere la sensualità delle geishe , il ritmo cadenzato delle ballerine nel Quick Step e quello vibrante della Carmen che balla il flamenco.
Oggi, come allora, Cristina mi ha fatto vedere OLTRE L'IMMAGINE: l'autenticità della trasparenza, la sinuosità dei drappeggi, la ricchezza dei gioielli.
Il tutto reso dal sapiente e magistrale uso di una semplice matita B8.
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L'adozione del PAN PASTEL ha accentuato sicuramente la componente più sensuale della donna
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Cristina ha la padronanza della tecnica e ne fa appropriato uso quando intende esprimere, attraverso le sue creature, i propri sentimenti, le proprie emozioni, non esitando a mostrare talvolta la sua vena poetica.
Deliziose queste immagini eseguite a olio e acrilico su tela di juta
L'estate dell'adolescenza |
Dalla finestra |
La promessa |
Ho promesso che ti avrei amato,
che ti avrei aspettato,
che con te avrei vissuto la mia vita.
Che sarei stata in silenzio aspettando il tuo ritorno.
Ho promesso...
Poi mi sono voltata e ho deciso che
non ne valeva la pena.
E' per questo che me ne sono andata.
Cristina MAMBRINI
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Cristina non è solo una grande artista ma è anche una grande insegnante perchè spinta da una passione infinita per quello che fà.
Disponibile come poche persone, ella si spende instancabilmente a spiegare la genesi delle sue creazioni, dall'ideazione del soggetto alla progettazione del quadro all'esecuzione materiale dell'opera.
E il risultato appare scontato: io stesso, difronte agli ultimi quadri eseguiti, sono rimasto sinceramente colpito.
Si parla genericamente di "tecniche miste" ma il lavoro espresso in quelle composizioni di donne fissate ognuna in un frammento temporale e accostate a svariati elementi della natura (figurano fiori, rose , uccellini, farfalle, cagnolini, gattini e naturalmente un dolcissimo neonato) è talmente impegnativo da scoraggiare chiunque ma non lei , che è arrivata ad allestire anche particolari materici, ricoperti di foglie d'oro o di rame, per arricchire il significato di ogni singola opera.
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Una menzione a parte meritano le BAMBOLE che Cristina MAMBRINI continua a coccolare da tempo, rendendole quasi umane e nobilitandole con abiti da lei stessa cuciti che le diversificano e le fanno essere uniche nel loro genere.
Le Barbie |
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E' stato bello intrattenermi con Cristina e percorrere con lei quello che Paolo Pisani ha definito "un viaggio interessante dove l'altra metà del cielo viene rappresentata nei suoi momenti e contesti più diversi, in una avvertibile legittima esaltazione del suo ruolo di armonia, bellezza e anche matrice di vita"
A CRISTINA in primis e a suo marito Maurizio vanno i miei ringraziamenti per la disponibilità e la gentilezza da sempre dimostrata nei miei confronti.
Naturalmente un grazie a Patrizia ZUCCHERINI che mi collega a questo mondo speciale ove la bellezza e l'Arte fanno sparire, almeno per qualche ora, le storture del mondo.
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Un quadro in particolare ho apprezzato, forse perché più vicino al mio linguaggio fotografico e con quello voglio concludere questo mio blog
IL RITORNO |
IL RITORNO
Tornare a casa in un giorno d'inverno.
Il freddo arrossa le guance
il cappello protegge dal vento leggero e gelido,
che smuove impercettibilmente le bandiere sui balconi.
Percorrendo la strada vuota
silenzio.
Ombrelloni chiusi fanno compagnia al rumore dei passi lenti e incerti
Il ritorno...
trascinando dietro una valigia rossa ed uno zaino grigio.
All'interno...
il peso dei ricordi, degli errori e
della vita lasciata e da percorrere
in una città vuota.
Cristina MAMBRINI
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